RASSEGNA STAMPA

IL MANIFESTO - «Le teste rotte ci sono state, ma no all'inchiesta in parlamento»

Genova, 16 novembre 2008

SENZA VERGOGNA GENOVA
«Le teste rotte ci sono state, ma no all'inchiesta in parlamento»
Di Pietro contro la Ps: Canterini chieda scusa
L'ex pm ed ex poliziotto va all'attacco del comandante del reparto mobile che assaltò la Diaz: si riguardi le foto dei ragazzi pestati. Ma l'Italia dei Valori sulla commissione d'inchiesta non ha cambiato idea: «I politici non possono fare i magistrati, al massimo si possono rileggere gli atti. La sentenza di giovedì mi sembra riduttiva, speriamo nell'appello»

Andrea Fabozzi

È un contrordine del contrordine. Antonio Di Pietro non vuole la commissione d'inchiesta sulle violenze del G8 di Genova. Come non l'ha mai voluta: non sopporta l'idea che si possa fare un processo alla polizia in parlamento. Ma, a sorpresa, l'ex pm che è anche un ex poliziotto si scaglia contro il capo del reparto mobile di Roma Canterini che è uno dei pochi condannati dalla sentenza del tribunale di Genova e che ieri ha rivendicato tutto quello che «i suoi ragazzi» fecero alla scuola Diaz. Un Di Pietro inedito, raggiunto al telefono durante la campagna elettorale in Abruzzo: è persino tenero con Veltroni e sembra aver preso sportivamente la sconfitta nell'elezione del presidente della commissione di vigilanza Rai. Sa bene che la partita delle nomine non è chiusa e che adesso andrà fatto il nuovo consiglio di amministrazione della tv pubblica.
Di Pietro, lei venerdì ha detto che ora si può fare una commissione di inchiesta parlamentare sul G8 di Genova, la commissione che solo un anno fa Italia dei valori affondò votando contro il resto dell'Unione alla camera. Dunque si può dire che questa volta il voltagabbana è lei?
Non ci siamo capiti. In realtà io non ho mai cambiato idea. La commissione di inchiesta parlamentare non si dovrebbe mai fare su nulla perché deve essere sempre e soltanto la magistratura ad accertare le responsabilità penali. Io ho sempre distinto, all'epoca e adesso: si può fare una commissione di indagine parlamentare. Non una nuova inchiesta ma un riesame politico degli atti.
Ma la commissione di indagine è stata fatta già nel 2001 e non è servita a nulla.
Sono ancora convinto che oltre non si possa andare. Quello che è avvenuto a Genova è una brutta pagina. Per quanto riguarda le responsabilità penali c'è stata una sentenza di primo grado che io rispetto e che naturalmente si può condividere o non condividere. Sul piano tecnico mi sembra una sentenza riduttiva e dunque mi auguro che ci sia un appello e che dall'appello possa venire un'indicazione giusta. Basta. Un'inchiesta parlamentare produce decisioni di parte e non è utile. Responsabilità politiche ce ne sono e vanno accertate ma senza scippare il lavoro alla magistratura.
Dunque si illude il democratico Bressa che avendo letto le sue ultime dichiarazioni è pronto a ripresentare la medesima commissione che lei bocciò nel 2007?
Gliela riboccio tale e quale. Votiamo solo una commissione di indagine.
Che ne pensa della lettera di auto assoluzione di Vincenzo Canterini?
Ma insomma, Canterini si riguardasse le foto delle vittime di quella violenza per cui ci sono state anche delle condanne. Ci sono le prove evidenti di ragazzi presi a botte, di costole rotte e teste spaccate. La prima cosa che Canterini deve fare è chiedere scusa alle vittime.
Ha sentito che alcuni ragazzi dell'Onda gridavano «siete tutti pregiudicati» davanti al parlamento? Sembrava di sentire un comizio dell'Italia dei Valori che però in piazza non c'era.
C'eravamo e come, tanto è vero che abbiamo raccolto le firme per il referendum contro il Lodo Alfano. Sono rimasto male che da sinistra mi abbiano accusato di snobbare gli studenti, non è vero. Ma dico io, adesso che dobbiamo contrastare tutti Berlusconi ci dobbiamo sparare nei fianchi tra di noi?
Lo dice lei che è sempre polemico con i suoi alleati?
Io non sono e non sarò mai tenero. Anche perché Veltroni solo adesso sta parlando di regime, mentre quando lo dicevamo noi ci criticava.
È vero che è arrabbiato con lui perché la sta lasciando solo a fare la campagna elettorale in Abruzzo?
Io faccio dieci comizi al giorno, sotto la pioggia, non so quello che stanno facendo loro. Ho un sogno. Vedo Berlusconi che gioca col mappamondo tipo Chaplin nel Grande dittatore, sta lì a ripetersi quello che ha detto a Putin, quanto e amico di Bush e quanto lo sarà di Obama e zac! gli arriva una tranvata dall'Abruzzo e deve tornare con i piedi per terra.
Intanto alla vigilanza Rai è stato il suo Orlando a tornare con i piedi per terra.
E' chiaro che tutti si aspettano la resa dei conti tra Italia dei Valori e Pd perché è stato eletto uno dei loro e non uno dei nostri. Ma a me non mi interessa, credo che la prima vittima in questa vicenda sia proprio Veltroni. Berlusconi compra tutti e dunque io in questo momento sento ancora di più l'impegno a fare quadrato col Pd. Noi restiamo senza presidente ma almeno abbiamo salvaguardato il principio. Non ci cado nella trappola di Berlusconi.